Gli studenti e le studentesse nella fascia d’età 3-19 anni (e comunque fino al termine degli studi), ricoverati presso le strutture sanitarie in cui è operante una sezione di scuola in ospedale, possono accedere liberamente al servizio, previa richiesta da parte dei genitori (se minorenni) o degli stessi studenti (se maggiorenni) e con l’accordo dei sanitari, cui spetta il compito di valutare la compatibilità della frequenza alla scuola con lo stato di salute e le specificità della patologia e delle terapie.
In genere è compito dei docenti presenti in ospedale prendere contatto con i minori ricoverati e i loro genitori e verificarne la disponibilità. In caso di adesione, ogni alunno verrà preso in carico dalla sezione scolastica ospedaliera e inizierà l’attività scolastica nei tempi e nei modi concordati con il personale sanitario.
Contestualmente, sarà cura dei docenti ospedalieri, nei casi di degenze temporalmente significative, informare la scuola di provenienza dell’alunno di averlo iscritto alle attività della sezione ospedaliera e richiedere la documentazione relativa al piano delle attività formative previste per la classe di appartenenza.
Al termine dell’intervento, che avviene con le dimissioni dall’ospedale e il ritorno alla scuola di riferimento, il team della sezione ospedaliera provvederà ad inviare alla scuola di appartenenza formale documentazione sul percorso scolastico svolto.
Nel caso di studenti delle scuole secondarie di secondo grado, data la molteplicità dei percorsi formativi, si prevede che le sezioni ospedaliere attivino, a seconda delle necessità, le specifiche attività didattiche contattando i docenti di diverse aree disciplinari disponibili ad effettuare tale tipo di attività, nelle scuole di appartenenza o in quelle più vicine agli stessi ospedali.
Qualora, infine, lo studente o la studentessa siano ricoverati per un lungo periodo in una struttura presso cui non è presente una sezione di scuola ospedaliera, è possibile concordare con il referente regionale e la scuola polo l’attivazione di un percorso didattico, nell’ambito delle attività di istruzione domiciliare.
ORGANIZZAZIONE
Tutta l’attività della scuola in ospedale deve essere improntata all’efficacia, all’efficienza e alla funzionalità organizzativa didattica. Andrà previsto quanto segue:
l’ISTITUZIONE DI UNA SEZIONE DI SCUOLA PRIMARIA
Per la scuola primaria l’orario sarà distribuito su cinque giorni settimanali dal lunedì al venerdì per un totale di 30 ore settimanali.
METODOLOGIA
Il modello didattico organizzativo della Scuola in Ospedale deve essere improntato alla flessibilità degli orari e delle attività che devono interagire con il trattamento terapeutico.
Gli interventi educativi, formativi, ricreativi di intrattenimento devono integrarsi con il piano di terapia medica ed che devono interagire con il trattamento terapeutico.
Gli interventi educativi, formativi, ricreativi di intrattenimento devono integrarsi con il piano di terapia medica ed interagire per permettere all’alunno ospedalizzato di compiere esperienze significative e rispettose della sua crescita e della sua dignità di persona in formazione.
In relazione alla condizione degli alunni ricoverati andrà attuato un percorso formativo individualizzato che utilizzi strategie educative didattiche varie e alternative per permettere di fornire risposte diverse e personalizzate a ogni bambino coinvolto.
QUALI ATTIVITA’ EDUCATIVE DIDATTICHE PROMUOVERE
Premesso che tutte le attività concorrono alla formazione integrale della persona, in relazione alla condizione dei degenti, andranno promosse, tutte le attività previste dalla normativa per il loro valore terapeutico universalmente riconosciuto:
le attività grafico pittoriche manipolative
la musico terapia intesa sia come capacità di ascolto sia come capacità di produzione
la scrittura per la vasta possibilità di produzione e di esperienze che permette di esprimere, attraverso la narrazione dei propri e altrui vissuti
l’informatica, sia per le abilità logiche che è in grado di sviluppare e potenziare sia per la trasversalità tra le varie discipline.
l’informatica permette di includere tutte le attività formative, scolastiche e non scolastiche.
RICHIESTA PERSONALE 1 DOCENTE + 1 / 2
LA SCUOLA IN OSPEDALE VISTA DA UN DIRIGENTE SCOLASTICO
LA SCUOLA IN OSPEDALE :
DIRITTI COSTITUZIONALI ED EVOLUZIONE NORMATIVA
DIRITTI COSTITUZIONALI
Punto focale di quanto andremo a rappresentare è la persona .
E’ dall’esame della Carta Costituzionale(1) (art.2) che ci vengono indicati i valori morali che sottendono i diritti inviolabili, ascrivibili alla persona alla quale si applicano con pertinenza, i concetti di diritto, di opportunità educativa, di uguaglianza e di diversità.
Mentre il concetto di uguaglianza risponde ad un postulato etico- politico e non è pertanto un obiettivo registrabile sul piano reale, il concetto di diversità appartiene alla prassi, all’azione educativa e medica, al mondo del reale. In un contesto di riferimento internazionale, tali diritti sono stati affermati nella “Carta dell’Infanzia” del 1942 e riaffermati nella” Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Tra tali diritti vanno identificati:
IL DIRITTO ALLA SALUTE (art. 32 della Costituzione e nell’ art. 25/24 e nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948).
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE (art. 34 della Costituzione e art. 26 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948)
La tutela di questi fondamentali diritti compete quindi allo Stato che ha sia il compito di rimuovere gli ostacoli di carattere sociale ed economico sia quello di promuoverne il reale godimento, prendendo atto delle diversità, evitando che si trasformino in disuguaglianze.
L’orientamento legislativo attualmente in vigore, sul piano etico è volto all’affermazione del diritto all’uguaglianza e allo stesso tempo al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze individuali allo scopo di ottimizzare le risorse di ciascuno.(2)
L’uguaglianza di valore si realizza mediante l’accettazione delle limitazioni biologiche e pertanto, sul piano della prassi medica e pedagogica, è necessario elaborare un progetto politico sociale 4 che prenda il suo avvio proprio dai condizionamenti bio-sociali che hanno escluso alcuni dalla loro piena fruizione .E’ infatti dal riconoscimento del Diritto alla Salute e all’Istruzione che traggono origine l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e l’ampliamento dell’offerta di istruzione pubblica. In passato, nella legislazione attuativa, questi diritti sembravano godibili solo in differenti momenti. Oggi, i due servizi, nel quadro di una maggiore consapevolezza culturale, si contestualizzano in condizioni di “diversità” all’interno di un’unica realtà, con un ruolo specifico e differenziato rispondendo al contempo al diritto soggettivo all’istruzione e alla salute.
EVOLUZIONE NORMATIVA
L’illuminata visione di alcuni pediatri ha favorito la nascita della scuola in ospedale. Già nel 1973 la clinica pediatrica di Pavia , poteva vantarsi di una scuola elementare.(3)
Tuttavia, è a partire dagli anni ‘90 che tale scuola trova una collocazione normativa che è divenuta col passare del tempo sempre più attenta e puntuale all’emergere di nuove consapevolezze sociali.(4)
Tra le norme fondamentali è da annoverare la legge quadro n.104/92 per assicurare l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. L’art. 12 della Legge prevede l’estensione dell’età pediatrica e del diritto all’istruzione fino a 18 anni. E’ in relazione a questa Legge che i Provveditori agli Studi hanno istituito negli ospedali, in via sperimentale, sezioni di scuola media e in via eccezionale, organizzato corsi e interventi didattici per i ragazzi degenti frequentanti la scuola secondaria di II grado.
Particolare attenzione merita la risoluzione del Parlamento Europeo A2 – 25.86, che individua e sancisce i diritti costitutivi della Carta Europea dei bambini
Per una più attenta e puntuale regolamentazione della scuola in ospedale bisognerà tuttavia attendere la Circolare 7/8/98 n. 353 che ha per oggetto il “Servizio Scolastico nelle strutture ospedaliere” e fornisce modelli organizzativi per i vari ordini e gradi dell’istruzione.
E’ una regolamentazione del servizio scolastico che si ferma tuttavia alla scuola dell’obbligo.
La sperimentazione dell’autonomia scolastica, il cambiamento del quadro istituzionale nazionale e degli Enti locali e le sinergie tra gli Enti pubblici e privati, in favore dei “servizi” alla persona, (5), (6) portano ad una più attenta e puntuale regolamentazione in materia. Concordare azioni comuni, sottoscrivere protocolli d’intesa è un obiettivo condiviso dai Ministeri dell’Istruzione della Sanità, della Solidarietà Sociale e dei Beni Culturali. Nel 2000/2001 detti Ministeri, hanno sottoscritto Protocolli d’Intesa per garantire i diritti dei bambini e degli adolescenti.
Dai protocolli sono scaturiti spunti significativi definiti con l’emanazione della C.M. del 26.02.01 n. 43 le cui indicazioni permettono di ricondurre ad ordinamento l’attività didattica prevista presso i presidi ospedalieri e di superare l’assetto sperimentale della scuola secondaria di II grado. A dimostrazione dell’attenzione alla crescita fisica ed intellettuale del minore malato ed ospedalizzato, vengono previste nuove forme di “scuola” quali l’istruzione domiciliare. Nel 2001, per favorire la comunicazione tra la Direzione Generale per l’organizzazione dei sevizi nel territorio, gli uffici scolastici territoriali e le scuole, presso il Ministero è stato attivato un indirizzo di posta elettronica riservato all’attività della scuola in ospedale:
scuola in ospedale@istruzione.it
DIRITTO ALLA SALUTE
Che cos’è la salute?
L’organizzazione mondiale per la Sanità fornisce la seguente definizione: “ La salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale completo, e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità”.
L’organizzazione del Servizio Sanitario deve pertanto essere programmata assicurando un’assistenza che, accanto all’efficacia della “cura” medica, preveda attenzione alle condizioni psicologiche e sociali del bambino e dell’adolescente malato.
“ I CARE” di Don Milani, (7) il “prendersi cura”, deve coinvolgere l’intera persona il cui corpo ne rappresenta l’espressione tangibile.